Il Farro della Garfagnana IGP

La rinascita del grano vestito: proprio così: il "secondo nome" del Farro della Garfagnana è grano vestito e deriva dal fatto che, contrariamente da altri cereali, a mietitura ultimata il chicco di farro rimane ancora saldamente rivestito dal suo guscio protettivo.

Dal 1966 ha ottenuto, primo cereale italiano in assoluto, la denominazione IGP e la sua coltivazione in Garfagnana si estende su circa 100 ettari. Conosciuto fin dall’antichità e ampiamente utilizzato da Greci e Romani, il farro ebbe un’estesa coltivazione fino al Medioevo anche nel nostro Paese, ma in seguito, essendo poco redditizio a causa della bassa resa della coltura, lasciò il posto ad altri cereali e venne praticamente dimenticato in tutta la Penisola tranne, naturalmente, che in Garfagnana, dove ha mantenuto inalterata nel tempo la sua indiscussa popolarità.

La Garfagnana, del resto, possiede sia il clima sia l’habitat naturale ideali per la crescita ottimale di questo cereale. Attualmente il suo uso in cucina si è molto incrementato e, dopo una fase di ammollo di una notte il farro viene utilizzato per zuppe, torte dolci o salate, abbinato ai legumi o in insalata a completamento delle verdure.

Lavorato artigianalmente come un tempo

Ancora oggi, in tutta la zona, il Farro della Garfagnana viene lavorato seguendo antiche metodologie artigianali come, per esempio, la brillantatura che viene eseguita come un tempo nei tradizionali mulini a pietra.

Seminato in autunno e raccolto durante l’estate, il farro offre al consumatore anche il vantaggio di una coltivazione priva di diserbanti, concimi chimici o fitofarmaci. Il farro coltivato in questa zona della Toscana, infatti, è bio e può essere trattato esclusivamente con concimi di tipo organico.

La qualità del prodotto risulta eccezionale e la Garfagnana può, senza ombra di dubbio, avvalersi del titolo di produttrice di una varietà di farro veramente unica e decisamente distinguibile da tutte le altre. Questa eccellenza italiana merita dunque di essere premiata estendendo il suo mercato anche all’estero tramite Make Italy Food. Il marchio, infatti, è ormai considerato come una garanzia di successo per i produttori e di qualità per i consumatori.

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