In termini di eccellenze agroalimentari a marchio DOP e IGP l'Italia è prima in Europa e conferma, con ben 264 prodotti certificati, l'alta qualità delle produzioni locali che determina la sua pole position nella classifica da diversi anni.
Si calcola che la sola Italia contribuisca al 40% della produzione di prodotti tutelati da marchio di tutta l'UE e determini, ad oggi, un fatturato delle produzioni DOP e IGP di 12 miliardi di euro.
Nello specifico, il DOP (Denominazione di Origine Protetta) è la certificazione atta ad attestare la qualità di un prodotto in merito sia alla zona di produzione, che alle tecniche di lavorazione. Sono dunque la particolarità morfologica del territorio o le specifiche antropologiche e la tradizione del posto a costituire quali fattori determinanti alla nascita di uno specifico cibo che può ambire alla certificazione DOP. Ne sono un esempio l'aceto balsamico di Modena o il prosciutto di Parma.
L'IGP (Indicazione Geografica Protetta) pone invece l'accento sull'area geografica specifica di produzione, al di fuori della quale il prodotto in questione non può ottenere il marchio. Secondo le disposizioni in materia, almeno una delle fasi di produzione deve essere effettuata nell'area d'origine del prodotto. Sono prodotti IGP italiani, ad esempio, la bresaola della Valtellina o il lardo di Colonnata.
Uno specifico disciplinare di produzione si occupa di regolamentare la produzione delle eccellenze DOP e IGP e si assicura, tramite rigidi controlli, che vengano seguiti tutti i parametri necessari al marchio.
Tradizione, qualità delle materie prime conferiscono dunque all'Italia il marchio di vera eccellenza europea nella produzione agroalimentare. Per questo motivo è necessaria una costante opera di controllo contro l'uso di marchi contraffatti, operazione che genera un notevole buco di entrate nell'export. Si calcola infatti, che la sola contraffazione provochi un fatturato di oltre un miliardo di euro.
Oltre al valore di mercato la tutela dei prodotti tipici permette inoltre di promulgare fattori decisi per la sopravvivenza di un ecosistema geo-antropologico come la protezione della biodiversità e la tutela del territorio.
