La Sardegna è conosciuta soprattutto per l'attività pastorizia e per l'arte casearia.
Questa terra è ricca di cultura, tradizioni e specificità locali, ma povera di produzioni agricole di massa. Tra le colture più antiche e originali spunta lo zafferano che ha avuto un ruolo importate nella società. Sono stati trovati alcuni documenti storici grazie ai quali si può attestare la presenza dello zafferano sull'isola già nel I secolo d.C. Qualche secolo più tardi, i monaci bizantini hanno diffuso le tecniche di produzione e hanno divulgato importanti informazioni sul suo impiego medicinale e aromatico.
La Sardegna è la prima regione in Italia per quanto riguarda la quantità di zafferano prodotto. La coltivazione è concentrata nei comuni di San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca, nel Medio Campidano e in altre isole situate al nord della Sardegna.
Analizzando lo zafferano sardo, sono stati riscontrati dei valori superiori alla norma di crocina (la sostanza che gli conferisce il colore), di picrocrocina (che ne corregge il sapore) e di safranale (il responsabile dell'aroma).
Lo zafferano di Sardegna viene coltivato e selezionato secondo antiche tecniche che si tramandano da generazioni, e che consentono di ottenere un prodotto di qualità elevata. La realtà produttiva è stata è stata riconosciuta a livello comunitario con il marchio DOP, esteso a tutto lo zafferano di Sardegna.
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