La Sardegna è un territorio decisamente votato alla viticoltura: sono circa 28.000 gli ettari vitati in tutta l'isola. Ci sono alcuni dei più noti e apprezzati vini DOC italiani, come il Monica, il Vermentino, la Malvasia, il Moscato e il Cannonau.
Esportare il Cannonau di Sardegna significa far conoscere all'estero il meglio del Made in Italy.
Il Cannonau
Il Cannonau è considerato il più importante vitigno sardo. La sua origine molto probabilmente si può rintracciare in Spagna, precisamente in Aragona, ma la sua presenza in Sardegna è talmente antica da farlo considerare un vitigno autoctono come si intuisce dal nome che si può incontrare anche nelle varianti Cannonaddu o Cannonadu Nieddu.
Probabilmente fu nel XIII che questo vitigno giunse in Sardegna, grazie alla conquista di Alghero da parte di Pietro IV d'Aragona.
Il vitigno Cannonau viene coltivato nelle quattro province sarde su un'area di circa 8.000 ettari, principalmente nella provincia di Nuoro.
Le qualità organolettiche del Cannonau DOC
Il Cannonau DOC di Sardegna viene vinificato con un 99% di uve Cannonau e un 1% di uve provenienti da vitigni locali. Può essere vinificato in rosso o in rosato e subisce un invecchiamento minimo di un anno, di cui almeno 6 mesi in rovere. La denominazione (di Jerzu, Capo Ferrato o Oliena) denota la zona di produzione della DOC.
Si tratta di un vino ben strutturato, dal colore rosso rubino intenso che con l'invecchiamento assume sfumature aranciate. Al naso, rivela note di uva e frutti rossi, confettura e marasca.
Al palato, risulta secco e sapido, di grande armonia ed eleganza e mediamente tannico.
Abbinamenti gastronomici del Cannonau
Il Cannonau DOC si abbina egregiamente a piatti a base di carne, come i brasati, il cinghiale e la selvaggina, ma anche ai formaggi stagionati.
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